Politica

Nuova questura. Aspra la replica del sindaco al Prefetto

Ultime News - Martedì 30/09/2008, ore 13:31 - Rimini
Alberto Ravaioli

Con l'inaugurazione dei nuovi locali della Polizia di Stato, il Sindaco Ravaioli risponde al Prefetto per chiarire la posizione dell'Amministrazione comunale circa una nuova collocazione della questura.

Ecco il testo della lettera del Sindaco:

“Illustrissimo Signor Prefetto,
lette quest’oggi sulla stampa locale le Sue dichiarazioni in merito alla vicenda della nuova questura di Rimini, mi corre l’obbligo di ribadirLe che questa Amministrazione Comunale non acconsentirà mai (mai) che venga realizzato alcun nuovo immobile atto ad accogliere la sede della Polizia di Stato. Questa città in tal senso ha già dato trovandosi a gestire- anche al di là dei propri compiti- il problema di un complesso di 23 mila metri quadrati, frutto di un accordo disgraziato tra un privato e il Ministero dell’Interno, che ora si finge non esista portando motivazioni risibili. Chi ha voluto, scelto, imposto (anche nelle dimensioni) quella sede se non lo Stato e i suoi organi centrali e periferici? Come può adesso lo Stato nei suoi organi centrali e periferici, a fatto già compiuto, pensare di cavarsela ipotizzando soluzioni alternative, ovvero collocare nuove Questure in barba e in contrasto con le competenze di altri Enti e buttando lì con superficialità accordi ‘chiavi in mano’ con altri privati?

Non Le faccio mistero del mio personale stupore davanti alle Sue dichiarazioni odierne.
Le ritengo gravi perché sottintendono una pressoché totale sottovalutazione del percorso seguito dallo Stato e dal privato negli ultimi dieci anni e un altrettanto evidente indifferenza rispetto al problema di un immobile enorme a due passi dal centro, inutilizzabile se non nella funzione di sede della Questura. Questo atteggiamento rischia di corrodere in maniera pericolosa il rapporto di collaborazione tra Istituzioni locali e organi dello Stato, soprattutto perché con ogni evidenza questi ultimi non si rendono bene conto della ferita inferta alla città di Rimini.

Come Amministrazione Comunale di Rimini abbiamo già attivato le procedure legali affinché il privato costruttore venga chiamato alle sue responsabilità- amministrative e giuridiche- rispetto a quanto da lui sottoscritto nel 1998. Lo stesso adesso faremo verso chi ha avuto un ruolo in questo vero e proprio ‘scandalo italiano’.
A nome della città mi sento di dire: stavolta chi ha sbagliato paga. E non sarà Rimini a pagare, né in termini di denaro né in termini di altro spreco di territorio.”