Lo sapevi che...
Idea per un’escursione in Appennino

La Cascata dell’Acquacheta

Ultime News - Mercoledì 27/06/2018, ore 15:00 - Provincia di Rimini
Cascate Aquacheta

Se avete voglia di fare un’escursione nell’appennino romagnolo, poco impegnativa e adatta ai bambini, la Cascata dell’Acquacheta è la passeggiata che fa per voi. Tirate fuori le scarpe da trekking, salite in macchina e dirigetevi verso San Benedetto in Alpe, un piccolo paese a metà strada tra Forlì e Firenze.

A soli 4 km e mezzo di sentiero da questo paese troverete la Cascata dell’Acquacheta: qui l’acqua effettua un salto di 70 m e, nei periodi di piena, è talmente rumorosa che vi potrebbe assordire.

E' talmente rumorosa che vi potrebbe assordire.

O almeno così diceva Dante.  Il Sommo Poeta, infatti, la cita nella Divina Commedia, paragonandola a un fiume infernale, proprio in virtù del terribile rumore causato dalle sue acque. 

Le stagioni migliori per visitare questa meraviglia dell’appennino tosco-romagnolo sono la primavera e l’autunno, quando la cascata è in piena e il verde brillante delle foglie primaverili o i mille caldi colori autunnali incorniciano il fiume e il sentiero creando un’atmosfera magica.

Durante l’estate la Caduta si affievolisce un po’ e perde la sua maestosità, ma viste le alte temperature estive è possibile trovare sollievo nelle freschissime acque del torrente Acquacheta, Ciò rende questo sentiero una meta ideale anche per i caldi mesi estivi. Il sentiero corre vicino al fiume per gran parte del percorso e ci sono diverse pozze, con differenti profondità, dove grandi e piccini possono fare il bagno. 

In realtà dovremmo parlare di 3 cascate, visto che nelle immediate vicinanze ce ne sono altre due che si gettano nello stesso fiume: la cascata del Lavane e quella dell’Ufficiale (nella quale, come probabilmente avrete già capito, secondo una leggenda un militare perse la vita). La particolarità di queste cascate è che, anche durante la stagione estiva, non perdono mai interamente la loro portata, grazie a opere di ingegneria idraulica realizzate durante il medioevo dai monaci che vivevano in queste valli e che fondarono il paese di San Benedetto in Alpe. 

Al ritorno dall’escursione ritagliatevi un momento per visitare San Benedetto in Alpe: il borgo, l’abbazia, il Poggio. Poi, se l’orario è giusto, regalatevi una cena (o pranzo) a base di cibi tipici dell’appennino tosco romagnolo in uno dei 5 ristoranti del paese. 
E se l’esperienza vi è piaciuta, restate per un fine settimana: i sentieri da percorrere sono tanti!

Dati tecnici del percorso: 
- Sentiero 407 
- Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 minuti/2 ore (andata e ritorno dalle 3 alle 4 ore)
- Lunghezza: 4.5 km (andata e ritorno sono circa 9)
- Dislivello: in salita 250 m
- Difficoltà: escursionistico - Non presenta particolari difficoltà
- Rif. Carta Escursionistica del Parco delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
- Per gli escursionisti allenati, c’è la possibilità di effettuare un percorso da anello, di maggiore difficoltà (sentieri 407-409 - circa 5 ore - 12 km - 500 m di dislivello). 

Per maggiori informazioni rivolgersi al Centro Visita di San Benedetto in Alpe (email: cv.sanbenedetto@parcoforestecasentinesi.it -  tel. 3497667400)