Economia

Tempo di bilancio per l'economia delle provincia di Rimini

Ultime News - Lunedì 03/05/2021, ore 12:55 - Provincia di Rimini
Rapporto sull'economia 2021

Al 31 dicembre 2020 in provincia di Rimini sono presenti 34.090 imprese attive così ripartite nei principali settori economici: 25,3% commercio, 14,3% costruzioni, 13,7% alloggio e ristorazione, 9,7% attività immobiliari, 7,4% industria manifatturiera, 7,1% agricoltura, 4,4% servizi alle persone, 3,7% attività professionali e tecniche, 3,3% servizi alle imprese e 3,0% attività sportive e di divertimento.

Sia nel medio sia nel lungo periodo si rileva una diminuzione delle imprese attive provinciali, pari a -0,7% rispetto al 2015 e -4,6% rispetto al 2010. Cali maggiori investono le imprese artigiane (27,8% del totale): -4,0% rispetto al 2015 e -10,6% rispetto al 2010.

Nel medio periodo solo 4 settori sui 10 principali registrano un calo delle relative imprese; la variazione negativa più alta spetta all’agricoltura (-7,0%), seguita da quella nel commercio (-4,7%), nel manifatturiero (-4,4%) e nelle costruzioni (-3,5%). In aumento i servizi alle imprese (+18,6%), le attività professionali e tecniche (+13,0%), i servizi alle persone (+4,1%), l’immobiliare (+3,9%), le attività sportive e di divertimento (+1,5%) e l’alloggio e ristorazione (+0,5%). Nel lungo periodo sono sempre i 4 citati settori quelli caratterizzati da un decremento che risulta però più marcato: agricoltura (-21,2%), costruzioni (-14,3%), manifatturiero (-13,3%) e commercio (-7,1%). In aumento i servizi alle imprese (+35,5%), le attività professionali e tecniche (+11,0%), l’immobiliare (+7,7%), i servizi alle persone (+5,6%) e l’alloggio e ristorazione (+0,8%). Stabili le attività sportive e di divertimento.

Da evidenziare che, rispetto al 2010, le costruzioni perdono ben 1,6 punti percentuali in termini incidenza sul totale delle imprese, passando dal 15,9% al 14,3%, così come anche l’agricoltura ne perde 1,5 (dall’8,6% al 7,1%); guadagnano, invece, rispettivamente, 1,1 punto l’immobiliare (dall’8,6% al 9,7%) e 1 punto i servizi alle imprese (dal 2,3% al 3,3%).

Da rilevare anche come la diminuzione delle imprese attive sia imputabile alla flessione del numero delle imprese individuali (-4,2% sul 2015, -11,2% sul 2010) e società di persone (-7,5% sul 2015, -11,7% sul 2010) mentre aumentano le società di capitale sia nel medio periodo (+20,9%) sia nel lungo periodo (+31,8%). In calo anche le micro imprese (< 10 addetti), che costituiscono il 93,1% del totale delle imprese attive: -1,0% rispetto al 2015 e -4,8% rispetto al 2010. Cresce lievemente nel tempo la dimensione media delle imprese, passando dai 3,5 addetti per impresa del 2010, ai 3,6 addetti per impresa del 2015 fino ad arrivare ai 3,7 addetti per impresa del 2020.
L’analisi delle imprese per comuni offre due spunti interessanti; il primo è che 7 comuni sui 10 principali risultano in flessione nel medio periodo (si salvano Riccione, +0,3%, Cattolica, +2,3, Misano Adriatico, +0,8%), il secondo è che tutti e 10 sono in diminuzione nel lungo periodo. Al 31/12/20 i dieci principali comuni, per numerosità delle imprese, risultano, nell’ordine: Rimini (43,7%), Riccione (12,2%), Bellaria-Igea Marina (6,6%), Cattolica (6,5%), Santarcangelo di Romagna (6,1%), Misano Adriatico (4,4%), Coriano (2,9%), San Giovanni in Marignano (2,6%), Verucchio (2,2%) e Morciano di Romagna (2,1%). Riguardo agli ambiti territoriali, la maggiore concentrazione di imprese si registra in quelli che ricomprendono località di pianura: Grandi Centri (Rimini), con il 43,7%, Comuni di Cintura (Bellaria-Igea Marina, Coriano, Riccione, Santarcangelo di Romagna), con il 27,8%, e Area del Basso Conca (Cattolica, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano), con il 13,4%. In due di questi si hanno decrementi nel medio periodo (+1,3%, invece, nell’Area del Basso Conca) e in tutte e tre nel lungo periodo, inferiori comunque alle variazioni negative che caratterizzano le altre due vallate, comprendenti località collinari e di montagna; nello specifico, la Valmarecchia (-3,6% rispetto al 2015, -8,5% sul 2010) e la Valconca (-2,9% rispetto al 2015, -12,2% sul 2010).