Teatro e festival
Si è da poco conclusa la rassegna ‘Filo per filo, segno per segno’, organizzato dal Laboratorio Stabile Alcantara, che conta circa 150 partecipanti e l’anno prossimo compirà 25 anni. Ne abbiamo parlato con i direttori artistici Damiano Scarpa e Anna Pizzi

I ragazzi speciali e il teatro dell’impossibile

Ultime News - Giovedì 06/06/2024, ore 23:42 - Rimini
Lo spettacolo 'Liberalice'

“Libera, libera, libera, libera l’anima mia, libera la pazzia…”

La canzone di Nada accompagna il ballo dei ragazzi del Laboratorio psicosociale di Alcantara mentre si avviano alla conclusione delle prove di Liberalice, lo spettacolo scelto dai registi Damiano Scarpa e Anna Pizzioli per la stagione 2024.

La musica va avanti, finché il testo si fa più duro, forse troppo per questi ragazzi speciali, a volte gravemente disabili, spesso molto sensibili. “Troverò il coraggio, lo troverò e prima o poi…”, continua la canzone di Nada, “prenderò il fucile e sparerò…”

Damiano ferma la musica e chiede ai ragazzi se gli spiegano quella frase. Vuole esser sicuro che siano coscienti di tutto quello che portano in scena, non gli mette mai in bocca frasi di cui non comprendono il significato fino in fondo. Dopo un attimo di silenzio, si fa avanti uno di loro e gli spiega che quello non è tanto l’atto di sparare, ma è il simbolo che c’è dietro: il rifiuto verso tutti coloro che negano la libertà dell’altro, perché è diverso. Damiano si ferma, fa un bel respiro e non aggiunge niente. Lo sa che il bello di questo modo di far teatro è proprio il “fare qui ed ora” di persone uniche, che si fanno loro stesse arte. È così che lo spettacolo cresce e prende forma, pezzo dopo pezzo. Spesso nasce dall’improvvisazione, che poi ne diventa parte integrante: è così per la corsa del Bianconiglio, impersonato da Cristoforo, che traduce in un continuo movimento sul palco la lotta quotidiana contro il tempo. Ed è nata così la battuta esilarante di Marco, in una delle scene iniziali, quando la ‘società della perfezione’ gli misura la testa e, siccome è troppo piccola e fragile, sentenzia che “il soggetto ha bisogno di un sostegno”. “Ma se è tutta la vita che ho il sostegno!” Grida lui, trascinando il pubblico in una grande risata.

È questa la grande bellezza del lavoro di Alcantara secondo Damiano: “ognuno è uno ed è importante così per tutto il gruppo. Anche Silvia, radicalmente anarchica, che sul palco fa sempre, letteralmente, quello che vuole lei e, quando regala della perle, non le puoi mica fissare, perché poi la volta dopo non te le fa!”

Tanta improvvisazione, certo, ma anche un background invidiabile, questo gruppo infatti nasce come laboratorio di giovani e giovanissimi, che nel tempo hanno scelto di continuare, come sottolinea Anna, da qui è stato naturale creare il laboratorio psicosociale. Oggi il curriculum di questi attori così speciali è invidiabile: hanno lavorato con i nomi più celebri del panorama del teatro della diversità, da Enzo Toma, forse colui che questo modo di fare arte lo ha inventato, ad Antonio Viganò, fondatore del Teatro La Ribalta, da Alessandro Serra, che un paio di anni fa ha vinto i Premi Ubu con Macbettu, ad Antonio Catalano.

Insieme ai ragazzi, una parte decisiva la fanno gli educatori e i volontari, che “non è che diano una mano alla diversità”, precisa Damiano, “ma realizzano il vero e proprio laboratorio teatrale, stanno all’interno di una struttura narrativa. Non hanno appena la curiosità verso la diversità, ma c’è un interesse reciproco, uno scambio costante, come avviene di solito in teatro”.

Ed è uno scambio che arricchisce e ricompensa alla grande i tanti sacrifici che si fanno, “perché ti rapporti con quello che una mente ‘normale’ potrebbe definire ‘impossibile’”, è ancora Damiano a parlare, “invece non lo è: con loro mai devi pensare che è impossibile”.

Anche di fronte all’errore, che per questi ragazzi speciali ha un sapore molto diverso. “Quante volte nella vita ci dicono: ‘hai sbagliato!’ Con loro esiste un altro termine: non è sbagliare, ma ‘errare’, ‘andare’. Rispondono nella maniera in cui tu non hai pensato, ma è un problema tuo che non l’hai pensato: loro vanno, non sbagliano”.

“Per noi quello che è diverso suscita sempre meraviglia, significa uscire dal pensiero solito, esplorare ogni giorno ed inventare cose nuove”, conferma Anna, “ti metti sempre in gioco ed è una spinta vitale, è una meraviglia continua!”

 

Alessandro Caprio