Libri e poesia
Due poetesse in dialogo, il 3 aprile alla Biblioteca Gambalunga di Rimini

Ciò che resta della notte

Ultime News - Martedì 02/04/2024, ore 22:12 - Rimini
La poetessa Isabella Leardini

Ritorna la poesia nei pomeriggi letterari della rassegna “Libri da queste parti”, mercoledì 3 aprile alla Biblioteca Gambalunga (Sala della Cineteca, ore 17.30), con la presentazione del libro di Anna ParadisiCiò che resta della notte”, raccolta d'esordio vincitrice del premio "Ritratti di Poesia. Si stampi". Un racconto in versi sull’esperienza della maternità e lo strazio della perdita, quando un figlio decide di nascere senza respiro. Parole che ci raccontano le attese incompiute, la maternità che rimane dopo la sua negazione, quando la parola mamma ha quasi paura di uscire dalla bocca. E in una notte che sembra non aver fine Anna Paradisi guarda il vuoto e lo riempie, circondandosi anche di altre madri della tradizione biblica. Il corpo spezzato, arido e vuoto di suoni, si trasforma in custode d'amore: “...inizierò a mettere radici / cambierò le mie braccia in rami, foglie / e sarò come un frutteto di peschi / dove anche se ti perdi / sarà l’estate a darti da mangiare”, quasi una metamorfosi, un piantarsi nella realtà della vita, non quella immaginata o sperata, ma quella vera, reale. Come indica nella prefazione al libro Isabella Leardini, che affiancherà l’autrice anche nella conversazione: “Una giovane ha avuto il compito di decifrare un miracolo, ma un miracolo non è cosa semplice, non è ciò che dai miracoli ci si aspetta. Quella che leggeremo è la storia di una donna che ha pronunciato tutti i sì necessari all’amare, ma ha avuto il destino di testimoniare un no. Qualche volta il miracolo non è la vita, ma la morte a cui stare di fronte prima ancora che la vita sia. La morte che dimostra la vita là dove essa c’è comunque stata. Forse occorre l’incoscienza di una ragazza, la sua dura metamorfosi nel buio, per raccontare cosa sia una madre che non diventa madre. Per raccontare la maternità che resiste, cammina, vive incarnata in un corpo che nessuno chiamerà mamma. Se il tema dei temi in poesia è ciò che resta dell’amato dopo la sua fine, allora Anna dimostra Samuele, se stessa e molte altre donne, dimostra l’amato che insieme a lei esiste, il vuoto che non ha paura di guardare. Questo libro starà accanto a molti vuoti e a molti pieni.”