La storia di Rimini
Riminesi illustri

Mario Valentini (Rimini, 1904-1980)

Alchimia costitutiva del proprio spazio espressivo, il colore raffinato e vibrante è il tratto saliente della ricerca di Mario Valentini (Rimini, 1904-1980), artista di spicco del panorama riminese tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento. Figlio dell’ingegnere comunale Luigi Valentini, Mario si trasferì ventenne nella capitale per seguire la propria inclinazione artistica. A Roma frequentò il pittore Giovanni Costantini e i corsi serali di disegno e pittura all’Accademia di Belle Arti, svolgendo con successo il mestiere di decoratore e restauratore, anche in edifici prestigiosi quali Palazzo Venezia, Palazzo Madama, l’Ospedale di Santo Spirito, la Galleria Spada e la Galleria Borghese. Rientrato a Rimini nel 1943, svolse nel dopoguerra importanti commissioni di restauro e decorazione, dalla chiesa di Santa Rita (1951) a quella di San Fortunato (1960), da Santa Maria delle Grazie alla Chiesa di San Giovannino (1961), al Ridotto del Teatro Galli (primi anni Sessanta). Intrecciata all’attività di decoratore, la ricerca pittorica di Valentini si è confrontata con le tendenze artistiche del tempo - dal realismo all’informale, all’arte cinetica e programmata - forgiando uno stile suggestivo con intelligente e moderna sensibilità. Nonostante il carattere riservato, ha partecipato a numerose mostre collettive, fra le quali si ricordano nel 1951 la Biennale romagnola di arte contemporanea di Forlì, nel 1952 la I Mostra collettiva dei pittori riminesi alla Sala delle Colonne, nel 1956 la Mostra delle arti figurative sui temi della Resistenza di Bologna e la Mostra biennale nazionale del disegno e dell’incisione contemporanea di Forlì; negli anni Sessanta, con il Gruppo cibernetico riminese, ha esposto in rassegne di punta delle tendenze artistiche succedutesi all’informale, quali il Premio Avezzano Strutture di visione e Nova Tendencija 3 di Zagabria. Tra le rare mostre personali, significativa l’antologica alla Sala delle Colonne del 1968 e quella del 1971 presso il centro arte contemporanea Sincron di Rimini. Nel 1984, quattro anni dopo la scomparsa, la Cassa di Risparmio di Rimini gli ha dedicato l’annuale calendario, con presentazione critica di Pier Giorgio Pasini
Luoghi da visitare
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