La storia di Rimini
La verità su Paolo e Francesca

Le fonti letterarie: Dante e Boccaccio

Non una sola carta d'archivio, dunque, non un documento incontrovertibile fa menzione, quanto si vuole velata e indiretta, della relazione adulterina (e incestuosa, secondo la morale del tempo) tra Francesca e Paolo e della loro uccisione per mano di Giovanni, tramandate viceversa dalle fonti letterarie. La principale fonte letteraria è il racconto di Dante stesso, che aveva vent'anni, o poco meno, quando si consumò il dramma e che - stando ad una recente e brillante ipotesi di Ignazio Baldelli - ne avrebbe avuto notizie nel 1304, alla corte dei conti Guidi di Romena, da Margherita, la figlia di Paolo. Depurato dalle invenzioni romanzesche (a cominciare dalla particolareggiata descrizione del solo episodio che non potè avere testimoni indiscreti, cioè la seduzione di Francesca) e dagli orpelli cortesi e stilnovistici, il testo dantesco fornisce queste scarne indicazioni: che la donna si chiamava Francesca e che era nata "su la marina dove 'l Po discende" (chiara perifrasi di Ravenna); che era cognata dell'altra anima inquieta; che i due erano stati amanti, e non platonici (donde l'assegnazione al girone dei lussuriosi); che a "spegnerli" era stato un loro stretto congiunto, ancora vivo nel 1300 (anno in cui si sarebbe svolto il viaggio di Dante nell'Oltreto mba): Gianciotto - lo abbiamo detto - morirà, in effetti, nel 1304. Chi si mostra minuziosamente informato su tutta la vicenda, compresi i particolari più riservati, è Giovanni Boccaccio, nel suo commento pubblico alla Commedia, dettato tra il 1373 e il 1375. Stando all'autore del Decameron, Francesca sarebbe stata perfidamente raggirata: convinta di essere stata chiesta in moglie e poi effettivamente condotta all'altare (ma per procura) dal bel Paolo, avrebbe scoperto solo all'indomani della prima notte di nozze di essersi sposata col brutto e storpio Giovanni. E' vero - osservava Hegel a proposito della filosofia - che di notte tutte le vacche sono nere, ma la circostanza è un po' dura da credere. Piuttosto sospetta è anche la macchinosa dinamica del duplice omicidio così come la narra il Boccaccio: il servo che informa Gianciotto; questi che scopre la moglie e il fratello in flagrante, nella camera di lei; il mantello di Paolo che s'impiglia ad un chiodo; Gianciotto che colpisce involontariamente Francesca e che poi, accecato dall'ira e dalla disperazione, si avventa sul fratello e lo ammazza.
Luoghi da visitare
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