La storia di Rimini
La verità su Paolo e Francesca

I commentatori di Dante e i cronisti

I primi commentatori di Dante sono piuttosto laconici e se la cavano, in genere, con poche, generiche e zoppicanti notizie sui protagonisti. La versione dei fatti che accreditano, indipendente da quella del Boccaccio (e di certo meno fantasiosa), calca la mano, avvocatescamente, sul comportamento provocatorio di Francesca e dipinge Giovanni come un marito modello e un esempio di cristiana sopportazione. Benvenuto da Imola, d'accordo con Jacopo della Lana e col Gradenigo, così annota: "Or questa istoria fu che Iohani Ciotto, figliuolo di messer Malatesta d'Arimino, avea una sua mogliera (di) nome Francesca et figliuola di messer Guido da Polenta da Ravenna, la quale Francesca giacea con Polo, fratello di suo marito, ch'era suo cognato. Correptane più volte dal suo marito, non se ne casticava. Infine trovolli in sul peccato, prese una spada et conficcolli insieme in tal modo che abbracciati ad uno moriromo". Del dettagliato e complicato racconto del Boccaccio, gli antichi commentatori sembrerebbero tuttavia accreditare la versione della sorpresa degli adulteri e della loro uccisione "a caldo". Veniamo ai cronisti del tempo. Tacciono, sul duplice omicidio, le cronache trecentesche ravennati. Tace il Chronicon del faentino Pietro Cantinelli, contemporaneo della vicenda. Tace Salimbene de Adam, che pure va a nozze con la "cronaca nera". L'Anonimo riminese del secolo XIV si limita a questo accenno: "Accadde caso così facto che el dicto Gianne Sciancato trovò Paulo so' fradello cum la donna sua et habelo morto subito lui et la donna". Marco Battagli, nella Marcha (stesa in latino tra il 1350 e il 1355 circa), non è molto più loquace; il suo testo, tradotto, suona così: "Paolo fu ucciso da suo fratello a causa della lussuria commessa con Francesca, figlia di Guido da Polenta, moglie del fratello di Paolo, insieme alla quale Paolo stesso trovò la morte". Il meno laconico dei cronisti riminesi è Baldo Branchi, che però è testimone tardissimo (seconda metà del XV secolo): "In questo mezzo occorse ne la casa de' Malatesti uno strano caso, che havendo el prefato messer Malatesta dato per moglie già più tempo fa una gentil donna da Revenna chiamata Francesca al prefato Giangiotto, la quale era bellissima, et come se passasse volse dire per alcuni che lei et Paulo Bello usavano insieme, et trovandoli il detto Giangiotto suso el fatto, gli ammazzò tutti duoi".
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