La storia di Rimini
Riminesi illustri

Giovanni Bianchi (1693-1775)

Nacque a Rimini nel 1693. Fino agli undici anni studiò alla scuola dei Gesuiti, che abbandonò per seguire le sue multiformi curiosità e inclinazioni. A diciott'anni aveva già una portentosa erudizione, che mostrò nelle adunanze dell'accademia letteraria fondata dal vescovo Davìa. Nel 1717 partì per Bologna per studiare medicina, in cui si laureò. Dopo aver fatto esperienza in numerose città, gli fu offerta la cattedra di Anatomia all'Università di Siena. Uomo di temperamento sanguigno e di carattere spigoloso e litigioso, si fece più di un nemico. Perduta la cattedra, tornò a Rimini. Qui, nella sua casa, aprì una sorta di "libera Università", dove insegnò medicina e scienze naturali, fisica e astronomia, filosofia e antiquaria; furono suoi scolari i principali esponenti della cultura riminese del Settecento: dal Garampi al Battarra, da l Bonsi al Rosa. Nella sua casa formò anche un orto botanico, un museo di storia naturale e una raccolta archeologica. Nella sua casa, infine, riportò in vita e ospitò l'Accademia dei Lincei, assumendo il nome - ben noto - di Jano Planco. Fu in contatto epistolare coi maggiori scienziati e intellettuali europei: Voltaire, Morgagni, Vallisnieri, Algarotti, Frugoni, Apostolo Zeno e innumerevoli altri. Per suo precipuo - se non esclusivo - merito, Rimini divenne uno dei più avanzati poli culturali del secolo XVIII. Medico famoso (fu anche archiatra pontificio), Giovanni Bianchi pubblicò numerosi libri e opuscoli di medicina teorica e pratica, e inoltre di veterinaria, scienze naturali e varia erudizione. Morì a Rimini nel 1775.
Luoghi da visitare
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