La storia di Rimini
Riminesi illustri

Giovanni Antonio Battarra (1714-1789)

Nacque nel 1714 alla Pedrolara di Coriano. Entrò nel Seminario di Rimini più per le modestissime condizioni della famiglia che per autentica vocazione e ne uscì sacerdote nel 1738. Seguiva, frattanto, le lezioni di Giovanni Bianchi. Nel 1741 fu chiamato a insegnare filosofia a Savignano: cattedra che ricoprì per quattro anni. Sulla scia del Planco, cominciò ad interessarsi di scienze naturali, e in particolare di micologia; nel 1755 darà alle stampe l'opera Fungorum agri ariminensis historia, illustrata da tavole in rame da lui stesso disegnate e incise. Fin dal 1748 gli era stata assegnata una cattedra di Filosofia a Rimini, che occuperà per sette anni. Nel 1757 gli fu concessa un'analoga cattedra dal comune di Rimini e nel 1760 dal locale Seminario, da cui sarà allontanato nel '62. Nel 1760 intervenne, con l'abituale irruenza, nella dibattuta questione sui lavori da compiere nel porto r iminese; nel 1763 pubblicherà Due discorsi sopra la fabbrica del porto di Rimini, alquanto polemici verso le tesi del suo maestro Bianchi. Nel 1778 diede alle stampe l'opera a cui deve la sua notorietà: quella Pratica agraria che, tra l'altro, è il primo lavoro sulla cultura contadina romagnola (la Pratica sarà riedita - riveduta e accresciuta - nel 1782). Battarra morì a Rimini nel 1789.
Luoghi da visitare
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