La storia di Rimini
Riminesi illustri

Francesca da Polenta (c. 1260-c. 1285)

Figlia di Guido Minore da Polenta, Signore di Ravenna, nacque "su la marina dove il Po discende" - vale a dire a Ravenna stessa - intorno al 1260. Ebbe una sorella più giovane - Samaritana - e sette fratelli, cinque legittimi e due bastardi. Secondo la tradizione, era di bell'aspetto e di animo altero. Nel 1275 circa andò sposa a Giovanni detto lo Sciancato, secondogenito di Malatesta da Verucchio. Fu ovviamente un matrimonio politico, celebrato per suggellare la pace tra due potenti famiglie che si erano aspramente combattute. Oltre che zoppo, Giovanni era - stando sempre alla tradizione - "sozzo della persona", cioè poco attraente; era però un valoroso soldato e uno stimato uomo politico, ripetutamente insignito della dignità podestarile. Va considerata completamente romanzesca la rocambolesca vicenda dello scambio di persona tra Giovanni e Paolo narrata dal Boccaccio. Con Giovanni Francesca ebbe una figlia, Concordia. Sfrondata da tutti gli orpelli leggendari, la tragedia familiare cantata da Dante (e, sulle sue orme, da molti altri poeti) si restringe a un tradimento scoperto e punito con l'uccisione degli adulteri. Quando sia iniziata la relazione tra Francesca e il cognato Paolo detto il Bello (sposato con Orabile Beatrice, erede della contea di Ghiaggiolo, e padre di due figli) non sappiamo; è sconosciuta anche la data (e, tanto più, la dinamica) del duplice omicidio. Gli studiosi la collocano tra il 1283 e il 1285, quando Francesca aveva intorno ai 25 anni e Paolo oltre dieci di più. Numerose località si contendono, con argomenti più o meno solidi, il palcoscenico del fatto di sangue: da Gradara a Santarcangelo, da Verucchio a Pesaro. L'ipotesi più semplice e verosimile - sostenuta, tra gli altri, da Luigi Tonini - è che i due amanti siano stati uccisi a Rimini.

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