La storia di Rimini
Riminesi illustri

Carlo Tessarini da Rimini (1690 - 1766)

Carlo Tessarini da Rimini (Rimini, 1690 circa - ? Paesi Bassi, post dicembre 1766) Violinista italiano e compositore. Benché Tessarini dichiari ripetutamente nei frontespizi e nelle dediche la propria origine riminese («Carlo Tessarini da Rimini», «Carlo da Rimini»), non è stato trovato alcun atto di nascita o di battesimo in quella città o nelle zone vicine; la data di nascita (1690 circa) viene calcolata in base a una testimonianza di J. W. Lustig che nel 1762 gli attribuisce 72 anni d'età. A Rimini esisteva una famiglia Tessarini attiva nel commercio marittimo e dotata di qualche bene immobiliare; a essa verosimilmente apparteneva anche Carlo, ma non è stato ancora stabilito con quale grado di parentela. Nulla è noto della sua formazione, non risulta infatti alcuna documentazione circa i suoi rapporti con Vivaldi o con Corelli, talvolta menzionati nella letteratura musicologica come suoi maestri. La prima notizia che lo riguarda è del 1716, data d'inizio del suo incarico di «maestro dei concerti» presso il Pio Ospedaletto ai SS. Giovanni e Paolo (Derelitti) a Venezia; ruolo che avrebbe ricoperto sino al 1719, e nuovamente dal settembre 1727 al febbraio 1730 (datazione moderna). Al 15 dicembre 1720 risale poi l'assunzione come violinista, con votazione unanime, presso la cappella di San Marco; impiego che avrebbe mantenuto almeno sino al 1733. Pur essendo stato confermato in San Marco sino al 1735, egli abbandonò l'incarico prima di quella data, in un momento non ancora precisato. A Venezia, dove egli pubblicò la prima opera (Sonate per violino op. 1, BV 1), non restano altre sue tracce, nemmeno fra i componenti de «l'arte dei Sonadori» o fra quelli del «Sovvegno di Santa Cecilia». Un legame fra Rimini e Venezia potrebbe essere stato per Carlo quello della famiglia Tessarini di Udine, forse imparentata con il ceppo riminese, e con frequenti contatti con la città lagunare. Certamente a Venezia furono reperite dall'editore Le Cene (Amsterdam) le partiture dei 12 Concerti (BV 29-30) e delle 12 Sonate per flauto traversie (BV 31), pubblicate (1724-29) senza autorizzazione dell'autore e con numeri d'opera assegnati dall'editore stesso. Queste edizioni furono poi duplicate da Walsh (London) e Witvogel (Amsterdam) e severamente stigmatizzate nel 1734 da Tessarini nella prefazione della propria op. 2 (BV 2) per la loro scarsa cura editoriale: «so esserne estate mandate fori in Olanda, ed in Inghilterra molte altre [opere], trà le quali, se mi avessi dovuto presentare con sentimento, poche averebbero conseguita la mia approvazione». In una data compresa fra il 1733 e il 1735 Tessarini lasciò quindi Venezia ed entrò al servizio della cappella del Duomo di Urbino, in ciò forse aiutato dall'influente cardinale Annibale Albani, dedicatario (1729) dell'op. 1 (BV 1); questa nuova posizione consentiva a Carlo maggiore libertà rispetto al passato. Pur rimanendo legato tra il 1733 e il 1757 alla cappella di Urbino egli godette infatti di numerose licenze, e interruzioni del servizio anche pluriennali, seguite da richieste di riassunzione, sempre accolte dal Consiglio. Forse fu assente fra il 1733 e il 1738, periodo in cui diresse l'opera La fede ne' tradimenti (Camerino, carnevale 1734), incarico non incompatibile con il servizio a Urbino, ma ricoprì anche il ruolo, assai più inconciliabile, di «direttore della musica instromentale» a Brünn nella residenza del cardinale Wolfgang Hannibal Schrattenbach († 22 luglio 1738). Al 1734 risale la pubblicazione dell'op. 2 (BV 2) le cui lastre furono prodotte dall'autore a proprie spese benché edite da Mainardi (Urbino - Roma). Tramite la pubblicazione in proprio e vari accordi di commercializzazione con editori europei, egli si proponeva così di reagire allo sfruttamento non autorizzato delle proprie composizioni. Di nuovo assunto a Urbino nel 1738 se ne allontanò spesso. Fu a Roma nel 1740, anno in cui avrebbe dovuto ricoprire l'incarico di primo violino al teatro Valle, se la morte del papa Clemente XII non avesse causato la sospensione della stagione. In quegli stessi giorni Pierleone Ghezzi gli dedicò una bella caricatura, ed egli dedicò l'op. 3 (BV 3) al Duca di York (20 gennaio 1740). Il 13 febbraio del 1740 partì per Napoli. Forse ritornato a Roma, dedicò (20 febbraio 1741) la Gramatica di Musica al marchese A. Gabrielli, lo stesso «nobile patrizio romano» al quale Tartini avrebbe dedicato De’ principi dell’armonia musicale (Padova, 1767). Negli anni successivi Tessarini ebbe contatti con la città di Fano dove nel 1743 viene definito «direttore perpetuo» di una non meglio identificata Accademia degli Anarconti. Negli anni 1744-47 fu per un periodo a Parigi; dato, quest’ultimo, confermato da alcune richieste e concessioni di privilegi di stampa. Ad allora risalirebbero le prime stampe parigine di sue composizioni, e l'accordo di commercializzazione editoriale fra Carlo e Giovanni Francesco Tessarini che fornivano le lastre ai parigini Boivin, Le Clerc, Castagnery e Guersant (o Lainé) i quali le distribuivano in Francia «aux adresses ordinaires». In Italia le sue musiche potevano essere acquistate in fiera a Senigallia e da Gavelli a Pesaro. A ridosso del soggiorno parigino, è documentata la sua presenza in Olanda. Il 1° novembre 1746 tenne un concerto ad Amsterdam, trascorse poi qualche giorno a Nijmegen partecipando forse al grande concerto che si tenne nella sala cittadina di Doelen (27 gennaio 1747), e ad Arnhem (già Arnheim), dove tenne un concerto pubblico il 24 febbraio 1747 presso il locale Collegium Musicum S. Caecilia; in quest'ultima occasione un certo G. Gualtheri donò al Collegium la stampa della sua op. 11 (BV 11-14). Tessarini era già noto presso il Collegium di Arnhem, dove almeno dal 1741 erano state eseguite sue composizioni. Dall'Olanda passò quindi all'Inghilterra. Tra il 24 aprile e ottobre del 1747 egli fu assunto a Londra come capo dell'orchestra di Ruckhold House che animava l'ora di colazione dei lunedì mattina estivi con musica e danze. Altra documentazione relativa a concerti e sottoscrizioni documentano la sua presenza a Londra almeno sino al 1748, anno in cui tra l'altro promosse una sottoscrizione per gli Allettamenti armonici op. 13 (BV 16) e le Sonate op. 14 (BV 17), musiche che potevano essere ascoltate ogni venerdì mattina presso «Mr. Roure's, Peruke-maker, in Oxeden Street near Haymarket». Il 18 aprile dello stesso 1748 suonò diversi suoi concerti per violino nell'ambito della serie di concerti a pagamento organizzata da Palma in Hickford's Room. Nelle fonti londinesi egli viene talvolta soprannominato «Carlo Tessarini il Catelgarreuil», un nomignolo di cui non si comprende il significato. Tra il 1750 e il 1757 egli riappare nei registri della cattedrale di Urbino, dalla quale però risulta allontanarsi per servizi in località sia vicine, come avvenne per una cerimonia presso la chiesa di Apiro (1751), sia lontane; fu infatti a Bruxelles nel dicembre 1752, dove presso l'«Auberge aux Bons Enfants près de la Steenporte» era possibile anche acquistare composizioni italiane da lui messe in vendita. Non è noto quando egli ritornò a Urbino. A questi anni (1750 ca.) risale la stampa di L'Arte di nuova modulacione corredata del prezioso catalogo delle musiche incise a proprie spese da Tessarini (comprese opere di Pasquali e Tartini). Nel 1757 vari annunci di concerti attestano nuovamente la sua presenza all'estero, a Frankfurt am Main dove tenne vari concerti (6, 10, 14, 24 settembre). Nessuna documentazione sussiste per i tre anni successivi, ma è probabile che egli vivesse in Olanda, forse ad Arhnem o a Nijmegen. Il 9 dicembre del 1760 diede un concerto ad Amsterdam con la cantante portoghese Luisa Severino (Louise Saverewein), seguìto da un altro il 27 marzo del 1761 ad Arnhem; risultano inoltre sue presenze a Nijmegen nel 1761-63. Nel 1762 era a Groningen dove Lustig lo descrive (25 dicembre) come ancora molto vivace e impegnato sia come esecutore sia come compositore. Incredibilmente attivo, diede ancora concerti almeno a Rotterdam (1765) e ad Arnhem (1766), qui ancora con la Severino. A questi anni risale il ritratto (ora irreperibile) dipinto da J. Palthe, dal quale fu tratta la mezzatinta di W. Pether tutt'ora circolante in vari esemplari. Al 15 dicembre 1766 (Arnhem) risale l'ultima notizia che lo riguardi relativa alla cancellazione di un suo concerto. Non sono noti il luogo e la data della sua morte. La catalogazione sistematica delle opere di Tessarini (cfr. BV) ha consentito di chiarire molti dubbi sulla sua consistente produzione e soprattutto sulle diverse serie editoriali nelle quali risulta suddivisa. Oltre infatti a opere con numeri attribuiti dall'autore (opp. 1-20), e altre sicuramente sue, ma prive di numero, risultano varie serie di numeri attribuite da diversi editori, talvolta sovrapposte alla numerazione originaria. Benché risulti molto probabile che alcune opere fossero state edite all'insaputa dell'autore, risultano ingiustificati i dubbi attributivi in passato espressi su di esse. Il repertorio di Tessarini è solo strumentale e consiste prevalentemente di concerti, sonate e duetti. Egli iniziò relativamente tardi a stampare le proprie composizioni (1729), tuttavia da quel momento il flusso editoriale continuò ininterrottamente sino agli anni '60 del Settecento. Tale ampio arco creativo consente di osservare i mutamenti di stile che dagli evidenti influssi vivaldiani dei concerti a ritornello op. 1 (non autorizzati; BV 29-30) e corelliani della sonate op. 1 (BV 1) conducono a inflessioni 'galanti'. Nel tempo si accentua la ciclicità delle composizioni e, con evidente attenzione alla pratica dilettantistica delle accademie transalpine, compare il timido inserimento dei fiati. Il suo idioma musicale appare caratterizzato da una spiccata vena melodica e dalla propensione per l'uso della sincope. Certamente impegnato nell'attività didattica, fu tra i primi a dare alle stampe un fortunatissimo e più volte tradotto manuale (Gramatica di musica) contenente essenziali rudimenti teorici e soprattutto esercizi graduali per imparare a suonare il violino «su la parte» ossia a leggio. Fanno parte integrante del metodo didattico le varie raccolte di duetti senza basso continuo, prima fra tutte Il maestro e discepolo op. 2, più volte ristampato e copiato a mano. Bibliografia GerberATL u. NTL 1790 FétisB 1835 EitnerQ F. W. MARPURG, Krit. Briefe über die Tonkunst II/4, Bln. 1763 J. W. STAATS EVERS, Het St. Caecilia-Concert te Arnhem, Arnhem 1874 C. ISRAEL, Frankfurter Concert-Chron. v. 1713 bis 1780, Ffm. 1876 W. J. WASIELEWSKI, Die V. u. ihre Meister, Lpz. 19044 A. SCHERING, Geschichte des Instr.-Konz. bis auf di Gegenwart, Lpz. 1905 G. CUCUEL, Quelques documents sur la librairie musicale au XVIIIe siècle, in: Sammelbände der Internationalen Musikgesellschaft 13, 1911-12, 385-92 A. MOSER, Geschichte des V.-Spiels, Bln. 1923 L. DE LAURENCIE, L'Ecole franòaise de violon de Lully à Viotti II, Paris 1924 A. POUGIN, Le violon, les violinistes et la musique de violon du XVIe au XVIIIe siècle, Paris 1924 B. 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