Chiesa Collegiata

Ricercata e leziosa, imponente e solenne è la Collegiata di Verucchio, costruita tardissimo, attorno al 1863, per una serie di circostanze avverse (tra le quali l’occupazione napoleonica, con le soppressioni e gli strascichi relativi di rancori e di difficoltà nel recupero di beni patrimoniali indispensabili per la costruzione). Il progetto di questa chiesa è del verucchiese Antonio Tondini, erudito e piacevole artista di gusti eclettici, architetto semi – dilettante (ed il progetto, infatti, fu firmato dal riminese Giovanni Morolli, essendo il Tondini privo di “patente”). L’impianto interno riprende i motivi barocchi e rinascimentali, ed in origine era tutto azzurro e bianco, con decorazioni dorate; appariva cioè assai più neoclassico, e anzi di “stile impero”, di ora; le moderne ridipinture hanno finito per alternare anche la spazialità, che era esaltata dai freddi riflessi della luce sugli intonaci colorati e sulle modanature taglienti. Nella Collegiata sono raccolte diverse pale d’altare e suppellettili provenienti da chiese di Verucchio; fra tutte è notevole la tela dell’altar maggiore, con San Martino che dà il mantello al povero, dipinta verso la metà del XVII secolo da Giovan Francesco Nagli, detto il Centino. Ma i veri capolavori sono due Crocifissi dipinti su tavole sagomate: il primo, appeso nel presbiterio, è di un ignoto artista riminese della prima metà del Trecento (vien detto “Maestro di Verucchio”); il secondo è un’opera veneziana, di Catarino (per quanto riguarda la carpenteria lignea) e di Nicolò di Pietro (per quanto riguarda la parte pittorica); la sottoscrizione di entrambi, con la data del 1404, appare alla base della croce. La Collegiata di Verucchio sembra essere stata concepita un po’ come la “cattedrale” della media Valmarecchia.
Dove si trova
Chiesa Collegiata
Piazza Battaglini, Via San Martino Verucchio