Il fascino della musica di Ludovico Einaudi trascende i confini geografici, essendo conosciuta e ammirata in tutto il mondo. Come osserva Alessandro Ceccarelli, "la sua musica è l'antitesi del facile ascolto o dell'aggettivo commerciale", eppure Einaudi si è affermato nel panorama musicale italiano ed europeo come uno dei pochi musicisti colti che, senza compromessi con il mercato discografico, ha raggiunto il successo di una vera rockstar.
Accompagnato da un ensemble di talentuosi musicisti - Federico Mecozzi (violino, viola), Redi Hasa (violoncello, violoncello elettrico), Rocco Nigro (fisarmonica), Alberto Fabris (basso elettrico, basso synth), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Gianluca Mancini (live electronics) e Francesco Arcuri (polistrumentista) - Einaudi porta in scena la magia del suo album In a Time Lapse.
Le sue influenze classiche, che spaziano da Chopin a Stravinsky, sono intrise di melodie popolari, rendendolo sempre più propenso a scrivere musica accessibile, capace di suscitare emozioni in un vasto pubblico. Un elemento distintivo della sua scrittura è il contributo del minimalismo, che rivaluta ritmi, melodie e armonie in un'epoca in cui l'avanguardia rifiutava questi elementi. Negli anni '60, anche il vento inarrestabile della popular music, a partire dai Beatles, ha influenzato il suo lavoro. Come afferma Einaudi, "magari nel mio albero genealogico potrebbe essere incluso anche il minimalismo; ma sono presenti altre parentele che mi hanno condotto a risultati alquanto diversi".
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