E' tra i più acclamati solisti internazionali Francesco Libetta, atteso sabato alla Sagra Musicale Malatestiana. Il New York Times lo ha definito "poeta aristocratico dal profilo e dal portamento di un principe rinascimentale". Applaudito dalla critica per virtuosismo e profondità interpretativa, è ritenuto un maestro nell’esaltare il potere interpretativo del piano.
La serata celebra la duttilità di questo strumento universale, capace di mettere in dialogo universi sonori anche antitetici, passando dal percussivo al vellutato. Il programma offre un viaggio sorprendente che spazia da Schumann, Bach e Chopin fino a Philip Glass ed Ezio Bosso. Centrale è il tema delle trascrizioni, un’arte che Libetta padroneggia, trasportando i diversi colori e le specificità dei discorsi musicali.
Nel secolare repertorio, le trascrizioni permettono di adattare musiche nate per altri strumenti o stili senza disperdere la voce peculiare dell’esecuzione. Verranno eseguiti gli Studi sinfonici op 13 di Schumann, che inventano il virtuosismo a densità orchestrale, e gli Studi di Glass, fondatori di una nuova antiretorica minimalista.
Il concerto include anche il finale della Sinfonia Oceans di Ezio Bosso, ricreato al pianoforte. Libetta, che ha dedicato a Bosso il progetto discografico Lighting Bosso, propone qui la sua trascrizione moderna. Il programma sarà arricchito da due prime esecuzioni assolute: la quinta Novelletta di Fabio Vacchi e il brano Magia del cinema di Fabio Massimo Capogrosso.
Infine, il tema delle trascrizioni sarà ulteriormente approfondito in una tavola rotonda, in programma il 18 e 19 ottobre all’Auditorium del Conservatorio Maderna Lettimi, all’interno delle giornate di studio del GATM.