Spettacoli e cultura

Teatro dei Cinquequattrini presenta: Daniela Piccari in 'Edith Edith'

Ultime News - Mercoledì 21/12/2016, ore 17:34 - San Giovanni in Marignano
Teatro dei Cinquequattrini presenta: Daniela Piccari in 'Edith Edith'

La compagnia del Teatro dei Cinquequattrini torna ad animare il delizioso teatro Augusto Massari di San Giovanni in Marignano con un grande spettacolo che unisce musica e prosa, per un omaggio alla vita e alla voce unica di Edith Piaf.
Domani, 22 dicembre alle ore 21.15 sarà dunque di scena “Edith Edith. Canzoni e racconti di vita della Piaf” con Daniela Piccari accompagnata al contrabbasso da Andrea Alessi e da Dimitri Sillato al pianoforte e violino.
Un tributo non solo alle canzoni e alla splendida voce della diva francese scomparsa nel 1963, ma alla sua vita intera, emblematica del periodo tra gli anni Trenta e Sessanta. In quegli anni, la maggiore "chanteuse realiste" francese, con la sua voce variegata e caleidoscopica, capace di mille sfumature, fu in grado di anticipare di oltre un decennio quel senso di ribellione e di inquietudine che incarneranno poi gli artisti intellettuali della "rive gauche", di cui faranno parte Juliette Greco, Camus, Queneau, Boris Vian, Vadim. Musa di Cocteau, la sua vita fu segnata da incontri importanti, da grandi amori e da brani indimenticabili, tra cui "Non, je ne regrette rien".
Quello che colpiva chi la sentiva cantare è che nelle sue interpretazioni sapesse usare di volta in volta toni aggressivi e acidi, sapendo magari passare immediatamente a inflessioni dolci e venate di tenerezza, senza dimenticare quel certo spirito gioioso che solo lei era in grado di evocare.
Piccola ma forte, triste e allegra, ruvida e tenera. E’ la coincidenza degli opposti. La sua storia è leggenda, insomma siamo davanti a un’icona, popolare e d’élite. C’è sempre una valanga di parole per raccontare a tutti il vero volto di una cantante magica, ma alla fine della sua carriera di risonanza mondiale, sono quattro le sillabe che la identificano: “pas-se-rot-to” (“Piaf ” in argot  parigino significa passerotto). Ma se si pensa alle canzoni di un passerotto, probabilmente non le si accosta a quelle di una cantante francese… Perché? Perché viene alla mente qualche fischietto da saltimbanco. E qui sta il punto di partenza di Daniela Piccari che vorrebbe “entrare” nel canto di questa donna speciale: seguire il richiamo di quell’essere insignificante che popola il quotidiano. Con la sua voce Daniela/Edith si apre in quello slancio da un ramo all’altro, come una danza che introduce nell’infinita gamma di intuizioni primordiali piccole e grandi, belle e brutte, felici e dolorose. Proprio come seguire la vita che canta se stessa nella gola di chi gliela offre.
Edith Piaf scriveva: “le mie canzoni! / Come parlare delle mie canzoni? / Gli uomini, per quanto li abbia amati, / restano sempre “gli altri”, / le mie canzoni sono me stessa, /la mia carne, il mio sangue, la mia mente, / il mio cuore, la mia anima. Quando canto non vedo, non mi appartengo più, / non appartengo più a questo mondo, sono altrove”.