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Il Grattacielo di Rimini si trasforma in equalizzatore

Ultime News - Mercoledì 21/07/2021, ore 12:30 - Rimini
Grattacielo di Rimini - Rendering

Su invito dell'Avv. Andrea Bracaglia, amministratore del condominio più alto di Rimini, informiamo della presentazione da parte dell'Arch.Teresa Chiauzzi del progetto di ristrutturazione del grattacielo di Rimini.

Gli incentivi fiscali ora disponibili, consentono di avviare un percorso di rigenerazione in grado di restituire una nuova immagine funzionale ed estetica all’edificio più alto della città, facendogli ritrovare quella modernità che aveva contraddistinto la sua costruzione completata nel 1960.

Dopo aver deciso a metà dello scorso anno di affidare un incarico per la redazione di un progetto di fattibilità tecnico-economica finalizzato a valutare contenuti, modalità e costi per la ristrutturazione del Grattacielo, l’Assemblea del Condominio - nel mese di marzo di quest’anno - ha affidato all’architetto Teresa Chiauzzi l’incarico per la redazione del progetto di ristrutturazione dell’edificio di viale Principe Amedeo.

All’affidamento, avvenuto in seguito alla comparazione di quattro proposte richieste ad altrettanti studi professionali di caratura nazionale, ha fatto seguito la redazione del progetto di fattibilità completato a fine giugno.

Il progetto è stato illustrato dall’architetto Teresa Chiauzzi ai componenti del Consiglio del Grattacielo nella giornata del 20 luglio 2021 aperto a tutti i condomini e che ha registrato una vasta adesione da parte degli stessi.

A questo punto toccherà all’Assemblea del Condominio esprimersi rispetto alle modalità di prosecuzione del percorso di ristrutturazione.

Tre sono le ipotesi di intervento prese in considerazione dal progetto di fattibilità che fornisce soluzioni diverse in relazione al diverso grado di trasformabilità dell’edificio nell’ottica della sua sostenibilità senza perdere forza anche nel caso in cui si dovesse mettere in campo un intervento di trasformazione più limitato.

Dall’ipotesi inquadrabile in un intervento di rinnovo dell’esistente, fino alla proposta che prende in considerazione il miglioramento sismico e la realizzazione di una facciata ventilata, con il salto di due classi energetiche, in grado di rientrare nell’ambito del superbonus 110.

Il Concept, riverberare l’alto e il basso per produrre nuova energia, Un guscio avvolgente posto sul tetto del Grattacielo ospiterà i 600 metri quadrati dell’impianto fotovoltaico e consentirà di utilizzare gli spazi della terrazza, così come era stata concepita nel progetto del 1957.

Con i suoi 27 piani la torre rappresenta l’elemento statico che può essere reso dinamico: la sua visibilità può infatti restituire diversi effetti percettivi. Abbandonando la percezione di avere un “fronte” e un “retro”, la proposta valorizza la verticalità dell’edificio attraverso una scala cromatica che sfuma dallo scuro al chiaro verso l’alto utilizzando cromie che fanno parte dei colori cementizi del Grattacielo.

Emergerà una trama a saliscendi come il movimento di un equalizzatore, come un faro illuminato di notte che nelle situazioni speciali dispone di una terrazza a cento metri di altezza che si illumina.

La proposta si rifà agli ingressi di cinema e teatri piuttosto enfatizzati dai colori e dalle luci a segnare chiaramente l’ingresso al Grattacielo.

Lo stato di salute dell’esterno dell’edificio riflette lo stare all’interno, cioè il comfort di chi risiede.

La modellazione energetica mostra le diverse situazioni: caldo o freddo rispetto all’esposizione. In quest’ottica la realizzazione di un involucro ha ampie ricadute sul tema del comfort nonché quale principale argomento dei lavori connessi al superbonus anche se la sua realizzazione non è da considerarsi di banale applicazione tenuto conto dell’ampia presenza di finestre.

Nell’ipotesi più trasformativa connessa al superbonus va inteso come una sorta di facciata continua.

L’ipotesi dell’involucro permetterebbe inoltre di riconfigurare il profilo del corpo ammezzato riconducendolo a una forma più ordinata.

La galleria da canale buio diventa fonte di luce: il rifacimento della copertura prevede infatti dei pozzi di luce sulla base di due soluzioni progettuali. La prima ha un taglio longitudinale che fornisce luce alla galleria secondo una linea continua, la seconda ha più tagli puntuali che forniscono fasci di luce.

Il progetto prevede inoltre che dalla galleria si possa accedere al tetto verde del corpo ammezzato inserendo una scala o una piattaforma elevatrice. La piazza e gli spazi circostanti diventano luoghi vitali e fluidi fra città e mare.