Da dove partiamo? Dalle assenze o dalla partita? Sbrighiamo la pratica delle assenze, che pesano come un macigno, in tempi brevissimi, per poi dedicarci per intero alla palla a spicchi. Allora, al cambio gomme rimangono Benzi e Bazzoli, con Panzeri in bragoni solo per far dieci. Mica male, no?
Poi c’è la partita, che conterebbe ancora parecchio nel campionato Angels ma, come predica il d.s. Davide Turci ai giovanissimi clementini nel prepartita, l’importante è andare in campo con sana incoscienza, perché se si guarda dall’altra parte e ci si accorge che ci sono due tra i migliori marcatori del campionato, Domesi e Conti, un filino di scoramento può anche venire.
La sopraccitata incoscienza si palesa nei primi minuti nella folate difensive di Mazzotti che mettono in ritmo gli Angels, perlomeno in difesa, visto che in attacco la carestia travolge anche gli ospiti: 7 – 2 dopo sei minuti, con Montegranaro che fatica assai ad accendere il motore. Ci vuole una spruzzata di esperienza di Domesi, che è sufficiente a regalare agli ospiti il primo vantaggio (10 – 7 al 6’). La riscossa gialloblù è affidata all’imberbe Palermo, che sfodera un paio di iniziative di talento che consentono agli Angels di chiudere il primo quarto in vantaggio.
Inizia il secondo quarto, e continuano le difficoltà offensive angeline, che sbagliano una messe di liberi (7/14 dalla linea nei primi 20 minuti) ma rimangono in partita grazie alla verve di Palermo ed ad una granitica difesa, che rintuzza un Pallotti dominante nella pitturata. Si va avanti con 10 minuti di ping-pong che si concludono con una bomba da 15 metri di Barontini (!) che concede la seconda ripresa ai marchigiani.
Si rientra dal tunnel e si prosegue sull’equilibrio perlomeno fino a quando Montegranaro difende a uomo (41 – 41 al 25’). Perché appena coach Filippetti tira fuori dalla lavagna una sana zona pari, per gli Angels è notte fonda. Nei secondi 5 minuti del terzo quarto gli Angels vanno a sbattere contro il muro di Montegranaro segnando appena 3 punti. Per fortuna che, dall’altra parte, i marchigiani, con Domesi e Conti silenti, ma guidati da uno scintillante Di Angilla, non riescono ad uccidere la partita, consentendo ai clementini un ultimo quarto di speranza.
Che però dura poco. Filippetti insiste, ovviamente, sulla zona, e gli Angels non riescono ad attaccarla. Man mano che passano i minuti i marchigiani, con Vallesi e Pelliccioni a far la parte del leone, mettono fieno in cascina (57 – 45 al 34’), con gli Angels che non trovano mai una soluzione facile in attacco. Cimatti prova, di puro orgoglio, a rimettere la partita sul tavolo, aiutato da Vandi, e quando tutto sembra finito, è proprio una bomba da otto metri di Vandi a rimettere tutto in discussione (63 – 65 a 29” dalla fine). Il problema è che Vandi da e Vandi toglie, perché dopo l’errore di Domesi, è proprio una palla persa di Ico a rimettere la palla in mano ai marchigiani. Fallo su Conti, 1/2 dalla lunetta e gli Angels con l’ultima palla in mano (63 – 66 a 15” dalla fine). Avevamo detto Vandi? Eccolo! A 1” dalla fine è proprio Vandi, dall’angolo a consegnare ai clementini un’insperabile overtime.
Barontini lo inaugura con una bomba da otto metri, tanto per gradire, che mette subito in ambasce gli Angels che per 3 minuti non segnano più (66 – 69 al 43’). Chiaro che quando Pelliccioni mette la seconda bomba, la partita sembra ancora compromessa (66 – 72). E così è: ennesimo attacco Angels a sbattere contro la zona e Montegranaro che la chiude definitivamente, nonostante il solito Vandi riprovi a 57” dalla fine provi a rimetterla in gioco con un bomba. Ma Pelliccioni, chiude una delle sue migliori partite della stagione, con il tiro da tre che vale la partita.