Museo naturalistico della Riserva orientata di Onferno

Nell’antica pieve di Santa Colomba, completamente ristrutturata, è situato il museo naturalistico attrezzato con tecnologie nultimediali all’avanguardia. Una serie di vetrine mostra esemplari di uccelli, rettili e mammiferi che popolano la riserva e gli ambienti riminesi. La riserva vanta ambienti esterni di notevole bellezza come gli scoscesi calanchi della Ripa della Morte o i freschi querceti delle Selve, tutti ricchi di flora e fauna con spiccati caratteri mediterranei.
Un tempo si chiamava Inferno. Ma il male qui non c’entra nulla. I latinisti sanno che la parola “infernum” serviva ad indicare un luogo basso ed oscuro. E proprio per le sue grotte è rimasta famosa Onferno, così ribattezzata all’inizio dell’Ottocento dal vescovo di Rimini, che non gradiva più di tanto una località dal nome così inquietante nella sua diocesi.

Il record regionale di pipistrelli
Sulle colline romagnole nel comune di Gemmano, la riserva è un susseguirsi di affioramenti gessosi, inghiottitoi, doline. Sotto l’antico borgo si apre la bella grotta di Onferno: visitabile accompagnati da guide, dischiude ai visitatori di un mondo sotterraneo popolato… da pipistrelli. Ben sei le specie di chirotteri che vivono in questi antri, una popolazione unica in Emilia Romagna. L’esemplare più prezioso è il miniottero, pipistrello caratteristico dal muso corto, la fronte bombata, le ali lunghe e strette. Attivo solo di notte, esce a caccia di insetti con un volo molto veloce, che ricorda quello delle rondini. Facili da osservare anche le cavallette del genere Dolichopoda, dall’insolita colorazione bruno chiaro dovuta all’adattamento all’ambiente buio.

Un puzzle di piante , dai gessi al bosco
Un vero puzzle la vegetazione della riserva. Risalendo l’ombrosa e fredda vallecola dal punto in cui si apre la risorgente di Onferno, sulle scoscese pareti gessose nasce la rara lingua cervina. In posizioni meno impervie compaiono altre graminacee insolite a queste quote, come la dentaria minore, l’arisaro codato, l’ortica mora e i bucaneve. La costante fuoriuscita di aria fresca e satura di umidità condiziona anche il bosco circostante, dove trovano ambiente favorevole il tiglio ibrido e il borsolo, molto raro in regione. Sulle pareti gessose più assolate il cambiamento netto di microclima influenza la vegetazione. Il querceto a roverella si arricchisce di sporadiche presenze mediterranee, come il leccio, mentre nel sottobosco compaiono Smilax aspera e Rubia peregrina, due liane sempreverdi tipiche della macchia mediterranea.
Dove si trova
Museo naturalistico della Riserva orientata di Onferno
Via Castello, 83 Gemmano