Grotte di Onferno e museo naturalistico
Le grotte di Onferno rappresentano un magnifico complesso naturalistico, la cui prima esplorazione scientifica è stata effettuta dallo speleologo Quarina, soltanto nel 1916. Un fiumiciattolo sotterraneo ha scavato queste grotte gessose dando luogo a cunicoli, stanze, anfratti che si sviluppano nel sottosuolo per circa 750 metri complessivi. La visita dell'intero complesso carsico, comprende circa 400 mt. di bosco e 400 mt. di grotta, parte di questa è aperta al pubblico.
Le grandi stanze con le rare conformazioni dei "mammelloni" ed ampi corridoi segnati dal corso d'acqua sotterraneo ospitano una delle più numerose e varie colonie di pipistrelli che si trovi in Italia.
La temperatura all'interno è costante. La visita richiede di circa un'ora con guida e attrezzatura fornita dal Centro Visita.
L'antica pieve di Santa Colomba ospita il museo naturalistico, completamente ristrutturate completo di attrezzature per visite multimediali all'avanguardia (postazioni interattive); il percorso espositivo è costituito da pannelli didattici ove sono illustrate le caratteristiche peculiari della Riserva Naturale Orientata di Onferno.
Infine una serie di vetrine mostra esemplari di uccelli, rettili e mammiferi che popolano la riserva e gli ambienti riminesi. Altre vetrine raccolgono diverse tipologie di gesso presenti nelle formazioni geologiche regionali così come altri minerali interessanti ed alcuni manufatti archeologici ritrovati nell'area. La riserva vanta ambienti esterni di notevole bellezza come gli scoscesi calanchi della Ripa della Morte o i freschi querceti delle Selve, tutti ricchi di flora e fauna con spiccati caratteri mediterranei.
Un tempo si chiamava Inferno. Ma il male qui non c’entra nulla. I latinisti sanno che la parola “infernum” serviva ad indicare un luogo basso ed oscuro. E proprio per le sue grotte è rimasta famosa Onferno, così ribattezzata all’inizio dell’Ottocento dal vescovo di Rimini, che non gradiva più di tanto una località dal nome così inquietante nella sua diocesi.
Il record regionale di pipistrelli
Sulle colline romagnole nel comune di Gemmano, la riserva è un susseguirsi di affioramenti gessosi, inghiottitoi, doline. Sotto l’antico borgo si apre la bella grotta di Onferno: visitabile accompagnati da guide, dischiude ai visitatori di un mondo sotterraneo popolato… da pipistrelli. Ben sei le specie di chirotteri che vivono in questi antri, una popolazione unica in Emilia Romagna. L’esemplare più prezioso è il miniottero, pipistrello caratteristico dal muso corto, la fronte bombata, le ali lunghe e strette. Attivo solo di notte, esce a caccia di insetti con un volo molto veloce, che ricorda quello delle rondini. Facili da osservare anche le cavallette del genere Dolichopoda, dall’insolita colorazione bruno chiaro dovuta all’adattamento all’ambiente buio.
Un puzzle di piante , dai gessi al bosco
Un vero puzzle la vegetazione della riserva. Risalendo l’ombrosa e fredda vallecola dal punto in cui si apre la risorgente di Onferno, sulle scoscese pareti gessose nasce la rara lingua cervina. In posizioni meno impervie compaiono altre graminacee insolite a queste quote, come la dentaria minore, l’arisaro codato, l’ortica mora e i bucaneve. La costante fuoriuscita di aria fresca e satura di umidità condiziona anche il bosco circostante, dove trovano ambiente favorevole il tiglio ibrido e il borsolo, molto raro in regione. Sulle pareti gessose più assolate il cambiamento netto di microclima influenza la vegetazione. Il querceto a roverella si arricchisce di sporadiche presenze mediterranee, come il leccio, mentre nel sottobosco compaiono Smilax aspera e Rubia peregrina, due liane sempreverdi tipiche della macchia mediterranea.