Spettacoli e cultura

BIBLIOTERAPIA. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri 2015

Ultime News - Mercoledì 07/10/2015, ore 18:52 - Rimini
img

Dal 24 ottobre al 23 gennaio torna il ciclo di conversazioni e letture ad alta voce “Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri”, organizzato per il settimo anno dalla Biblioteca Gambalunga e curato da Oriana Maroni, con il patrocinio dell’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Tema e  titolo dell’edizione 2015 è TUTTA LA PAURA DEL MONDO.
«L’unica passione della mia vita è stata la paura» ha scritto il filosofo Thomas Hobbes, nominando nella sua originarietà la più umana e animale delle emozioni, indagata nella sua ambivalenza sin dall’antichità. Non a caso, il thàuma che Aristotele pone come “causa prima” della filosofia, è parola che sta a significare anzitutto lo sgomento originario della scoperta del divenire di tutte le cose, mentre oggi – come nota Bauman in Paura liquida, anche se «noi, uomini e donne che abitiamo la parte ‘sviluppata’ del mondo (la più ricca, la più modernizzata), siamo ‘oggettivamente’ le persone più al sicuro nella storia dell’umanità» , pure soffriamo della paura più temibile. Quella «diffusa, sparsa, indistinta, libera, disancorata, fluttuante, priva di un indirizzo o di una causa chiari; la paura che ci perseguita senza una ragione, la minaccia che dovremmo temere e che si intravede ovunque, ma non si mostra mai chiaramente.»  Ma di cosa parliamo, quando parliamo della paura? Da dove origina, e dove ci conduce? TUTTA LA PAURA DEL MONDO, il nuovo ciclo della Biblioterapia, invita ad ascoltare come coloro che se ne occupano e preoccupano abbiano cercato di rispondere a questa domanda originaria, e insieme tira le fila delle passate edizioni, che attraverso l’indagine sulla “meraviglia”, la scoperta del volto dell’Altro, il discorso sul corpo ne hanno anticipato alcuni nodi.
 
Un programma denso che intreccia parole e immagini, quello di Biblioterapia 2015, per delineare le figure della paura e – in filigrana – per indicarne gli antidoti (la fiducia, la responsabilità e magari il coraggio, formidabile stimolo alla definizione della vita come ricerca) e la bibliografia, attraverso sei “Conversazioni” con filosofi, psicoanalisti, teologi e antropologi del calibro di Andrea Tagliapietra, Alessandra Ginzburg, Sergio Givone, Roberto Esposito, Piero Stefani, Francesco Remotti, Carlo Ginzburg.  All’ascolto della parola dei maestri faranno da contraltare le immagini cinematografiche della nuova edizione di “Cinema e psicoanalisi”, che quest'anno, sotto il titolo di “Chi ha paura della paura?” proporrà tre film esemplari scelti, introdotti e commentati, da psicoanalisti della Società psicoanalitica italiana (SPI), in collaborazione con la Cineteca comunale, e le “Narrazioni” letterarie e artistiche, in cui incontrare il regista Pupi Avati, che presenterà Il ragazzo in soffitta (Guanda, 2015); lo storico dell’arte Gabriello Milantoni, che tratterà il tema Irreale e cangiante come un sogno. Metamorfosi della paura nelle arti figurative; il reading con musica dal vivo Sotto il segno di Phòbos, a cura di Lorella Barlaam e dell’associazione Mala Testa, con visual di Maurizio Giuseppucci. A chiudere la rassegna sarà il grande storico Carlo Ginzburg, con il suo ultimo libro Paura reverenza terrore. Cinque saggi di iconografia politica (Adelphi, 2015).
Di seguito, una “mappa” del programma, in dettaglio, e il calendario.